Il gatto persiano

Origini e storia
Come deve essere il persiano?
Classificazioni delle varietà

Primo gruppo
Secondo gruppo
Terzo gruppo
Quarto gruppo


Origini e storia

Benché la razza persiana abbia solo cento anni, le sue origini sono molto vaghe. Sappiamo che nel XVI secolo i gatti a pelo lungo erano conosciuti in Italia perché sono ritratti in vari quadri del Rinascimento.

Le prime notizie appaiono nelle cronache di viaggio di un esploratore italiano, Pietro della Valle, che verso la metà del Cinquecento vide nel Khorasan, provincia della Persia, dei gatti dal lungo mantello. Quasi un secolo dopo, nel 1620, si riparla di gatti a pelo lungo importati dalla Turchia da Nicolas Fabri de Peiresc, scienzato, archeologo e consigliere al parlamento di Aix-en-Provence.


Come deve essere il persiano?

La parola inglese che definisce il corpo di un persiano è cobby, che suggerisce una forma raccolta, compatta e massiccia, su zampe corte e robuste. La testa, grande e rotonda, deve inscriversi in un quadrato; le orecchie son opiccole e tanto distanziate che il bordo interno è allineato all'angolo esterno dell'occhio. La fronte deve essere alta e bombata e la linea superiore del naso, minuscolo e insellatissimo, dovrebbe allinearsi con la linea inferiore degli occhi. Questi, ben distanziati, grandi e rotondi, devono avere sguardo dolce ed espressivo. Il colore (arancio, azzurro, verde) deve essere limpido, brillante e il più intenso possibile.


Classificazioni delle varietà

In circa 80 anni di accurate selezioni sono state ottenute più di cento varietà del persiano, che si possono sommariamente suddividere a seconda della colorazione del mantello. Questo si diversifica nella distribuzione del pigmento, che può colorare il pelo sia totalmente sia parzialmente, a seconda dell'interazione di geni diversi.

Primo gruppo

Appartengono a questo gruppo quei persiani il cui mantello è composto da peli monocromi dalla punta alla radice. I colori possono essere solidi o diluiti (nero, cioccolato e lilla, blu, rosso, crema e bianco), squama di tartaruga e blucrema, bicolori, tricolori, arlecchini, van e calico.


Secondo gruppo

Vi appartengono persiani nei quali geni inibitore (I) depigmenta parte del pelo: chinchilla, silver shaded, golden (shell e shaded), smoke e cameo in tutti i colori riconosciuti.


Terzo gruppo

Appartengono a questo gruppo i persiani nei quali agisce bene il gene himalayano addensando il colore sotto alle estremità del soggetto: colourpoint in tutti i colori riconosciuti.


Quarto gruppo

È il gruppo dei persiani nei quali interagisce il gene aguti (A) che determina l'originale colore selvatico nei diversi disegni tabby. Questo gene può sommarsi nei persini del primo, secondo e terzo gruppo.


Il gatto persiano

Info Tutto il materiale, i testi e le fotografie utilizzate per questa sezione sono state tratte dal libro Il libro completo del GATTO di David Taylor pubblicato dalla DeAgostini, edito da Edicomma, Milano. Il libro riporta un numero di informazioni maggiore e vi si consiglia l'acquisto.