Femmine mai appagate

La gatta è ben lontana dall'essere regolata. Dopo appena qualche giorno di riposo e di calma, ecco che torna un nuovo eccesso di «follia» sessuale.


In questo campo, nella gatta, tutto è atipico, anarchico, inaspettato. Come la femmina del cane, la mucca, la cavalla e quasi tutte le femmine di animali domestici, le bestie selvatiche hanno disturbi a periodi fissi, obbediscono a un'attività ormonica regolare e perfettamente controllabile.


Femmine mai appagate

La gatta invece è ben lontana dall'essere regolata. Dopo appena qualche giorno di riposo e di calma, ecco che torna un nuovo eccesso di «follia» sessuale, di cui si conosce malissimo il ritmo e la durata, e i cui segni apparenti sono variabili: una si rotola sulla schiena emettendo gridolini teneri o striscia sulla pancia facendo le fusa; un'altra, scatenata ed estremamente goffa, rovescia tutto, urla la propria febbre e finisce coll'inondare tutto un angolo della stanza. Ma non c'è niente di più curioso della sorpresa di certe femmine quando trovano un gatto reso indifferente dal bisturi.


Femmine mai appagate

Il mio amico Filiberto è un grassone tigrato per nulla affatto tormentato dall'amore. Succede invece che il destino lo ponga quasi ogni mese alla merce di una certa Carmen, magra quanto lui è grasso, piccola quanto lui è grosso, e posseduta dall'amore quanto lui se ne infischia.

Ogni volta ricomincia la stessa commedia e si svolge secondo un programma prestabilito. Carmen striscia verso di lui, gli si strofina contro, lo strappa a tutti i costi dal riposo e dalla digestione. Finalmente Filiberto a malincuore si decide, si alza, si stiracchia, sbadiglia, poi la guarda esasperato. Il primo giorno è il flirt più innocente, la civetteria più tenera; ma l'indomani Carmen, non più soddisfatta di questa timida corresponsione, si rotola, lo provoca, lo insulta perfino.

Allora, chi sa mai qual tipo di riflesso condizionato, di processo nervoso sveglia in Filiberto velleità di un ardore senza scopo. Giunge a mimare senza molta convinzione l'atto amoroso, che sembra divertirlo poco; se ne stanca presto e smette. Ma ha fatto nascere qualche speranza nella compagna, che, da parte sua, perde un'altra volta la pazienza. Dapprima supplica, poi insulta; esasperata, prova a graffiare il povero babbeo; poi ridiventa una piccola gatta infelice, così piagnucolosa che Filiberto, stufo, si decide: la prende coi denti per la pelle del collo e la porta verso il giardino, come se fosse una madre. La posa sull'erba, fa dietrofront e torna al primo piano dove potrà, finalmente tranquillo, leccarsi e straleccarsi per sbarazzare il pelo da quell'odore di femmina che gli si è stupidamente attaccato addosso.

Può sembrare che il caso del buon Filiberto, trasponendo sul piano della tenerezza materna un'attitudine che sarebbe generalmente di combattimento, ponga il problema dell'istinto sessuale perturbato; d'altra parte non si può negare che anche nella nostra specie, quando i sensi sono appagati, non si riscontrino gli stessi gesti di protezione del maschio verso «la bambina ammalata» che, soddisfatta o delusa, è felice di essere coccolata.


Femmine mai appagate

Bisogna davvero ammettere che l'attività sessuale delle gatte ci riserva sempre qualche sorpresa. Si conosce il meccanismo, non le cause; e i migliori endocrinologi non sanno ancora tutto sull'erotizzazione dei centri nervosi della gatta e dei suoi sensi tanto sregolati.

Femmine mai appagate

Anche i felinofili convinti ammettono che è una faccenda alquanto complessa.

Un grande professore di ostetricia ci ha raccontato l'aneddoto seguente: aveva una gatta alla quale voleva molto bene; tuttavia qualche volta - come è capitato anche a noi - malediceva il vulcanico temperamento della bestiola, che solo un gatto poteva calmare.

Un giorno, però, parlò della cosa a un amico chirurgo, che anche lui aveva delle gatte. I due dottori decisero di operarle, per vedere di farla finita una volta per tutte. Con ogni precauzione, il chirurgo si decise a praticare una legatura delle ovaie. Dopo appena tre settimane, la prima gatta operata era diventata un vero scandalo: chiamava i maschi del rione per nottate intere.

Il chirurgo operò allora la seconda gatta, asportandole le ovaie e una parte dell'utero. Il mese seguente quella passava ore e ore a trascinarsi sul tappeto come una lucertola, e orinava sui piedi delle poltrone e delle tavole.

Il chirurgo provò allora l'innesto artificiale compensatore, che consiste nell'inserire sotto la pelle un tassello di sterandryl (quasi un minuscolo innesto di testicolo sintetico). Le gatte restarono tranquille per tre mesi; ma nelle notti chiare di febbraio, quando la luna splende nel cielo, nel freddo dei risvegli mattutini, ricominciarono.


Femmine mai appagate

Di fronte a esigenze del genere il padrone capitolò. Alle prime velleità della gatta insaziabile, alle prime manifestazioni del desiderio, per non vederla e non sentirla la chiuse in un bugigattolo buio. Il risultato fu sorprendente e di completa efficacia. Non chiedetemi di spiegarvi il perché o il come di una soluzione così semplice: gli scienziati non sono neanche d'accordo sul punto di partenza, sulla scintilla che fa divampare l'incendio, quando l'amore rende le gatte come pazze. Non si sa se si tratti di un'azione di tipo optoipofisario, nella quale i raggi della luna avrebbero una parte impossibile da determinare; se si tratti di un fenomeno di origine olfattiva, come hanno sostenuto certi scienziati che hanno provocato il risveglio sessuale della gatta per mezzo dello stimolo elettrico dei bulbi olfattivi; oppure se si tratti, una volta sollecitato il riflesso, di una specie di allarme generale dei centri sensori, alimentati dalle grida e dai miagolii della bestia stessa. Vi lasciamo la scelta fra queste ipotesi.


Come calmare una gatta in calore!
La ricetta è facile, incoraggiante e senza pericolo:
Quando la gatta comincia a turbarsi, chiudetela in un bugigattolo buio, in un armadio, in un baule, dove volete: basta che non senta niente e che non veda il minimo barlume di luce. Nell'80% dei casi - pare - anche le gatte più pazze si calmano.


Info Tutto il materiale, i testi e le fotografie utilizzate per questa sezione sono state tratte dal libro Avere un gatto di Fernand Mery pubblicato dalla Rizzoli. Il libro riporta un numero di informazioni maggiore e vi si consiglia l'acquisto.